L’orzo, uno dei primi cereali coltivati e una delle principali fonti di sostentamento per i nostri antenati, dopo un lungo periodo di oblio, sta diventando di grandissima attualità. Il merito va principalmente ai beta-glucani, particolari componenti della “fibra”, caratteristici dell’orzo oltre che dell’avena. Queste sostanze, finora erano note soprattutto per la loro capacità di controllare i livelli di colesterolo nel sangue e di attenuare i rialzi della glicemia dopo il pasto, ma ora si stanno rivelando infatti sempre più importanti anche per altri motivi. «Lo abbiamo verificato di recente anche nel nostro laboratorio», conferma Vincenzo Lionetti professore di anestesiologia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. «La frazione idrosolubile dei betaglucani, quella preponderante nell’orzo - di cui è già stata riportata in letteratura scientifica la capacità antiossidante e immunomodulante - ha dimostrato, in uno studio da noi pubblicato sul Journal of Cellular and Molecu...