Lo Zafferano

Lo zafferano compariva già nelle decorazioni del palazzo di Cnosso, a Creta (1600 a.C.).
La parola zafferano deriva dalla parola latina safranum, che a sua volta deriva dall'arabo zaʻfarān (زعفران) (da aṣfar (أَصْفَر), che significa "giallo").
E' stato un bene di lusso da ostentare nell'Impero romano, un rimedio erboristico nel Medioevo, una spezia dal Rinascimento in poi. Oggi il maggior produttore mondiale è l'Iran, ma nel Centro-Sud italiano ( da L'Aquila a Latina, fino alla Sardegna) ci sono oltre duecento aziende che di recente si sono organizzate in consorzio per tutelare l'oro giallo dalle frodi (talvolta infatti quello che viene importato come zafferano è curcuma o altre spezie molto meno costose). Buona norma sarebbe acquistarlo in stigmi (fili) anziché in polvere.
Una curiosità: per ottenere un chilo di spezia occorrono dai 120.000 ai 200.000 fiori di Crocus sativus e 500 ore di lavoro.
La spezia prodotta da questi fiori contiene circa 150 sostanze aromatiche volatili. Inoltre lo zafferano è uno degli alimenti più ricchi di carotenoidi, contiene infatti sostanze come: la Zeaxantina, il Licopene e molti alfa-beta carotene.
Il colore giallo-oro, che la spezia conferisce alle pietanze, è dovuto alla presenza dell'α-crocina e il carotenoide crocetina. Lo zafferano inoltre contiene le vitamine AB1 e B2.
Quanto alle sue proprietà curative, sarebbe stimolante, afrodisiaco per gli uomini e attivatore della motilità uterina nelle donne (per questo è meglio non usarlo in gravidanza). Secondo alcune ricerche, la crocetina proteggerebbe le cellule dallo stress ossidativo dei radicali liberi  mentre la crocina potenzierebbe la capacità di apprendere e memorizzare e avrebbe proprietà antidepressive.



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