La strana malattia che era "curata" dal tocco del Re

AD ESERCITARE QUESTO POTERE TAUMATURGICO ERANO I RE DI FRANCIA E INGHILTERRA. E PERCIO' LA PATOLOGIA ERA DEFINITA MAL DE ROI, OPPURE THE KING'S EVIL, OVVERO "IL MALE DEL RE"




Un semplice tocco della mano del re e ogni disturbo poteva scomparire. E' la misteriosa storia della  scrofolosi, forma di tubercolosi dei gangli linfatici del collo, molto diffusa in tempi ormai lontani e molto grave ( anche se non sempre mortale), ma che, per le tumefazioni purulente e le lesioni maleodoranti di cui era responsabile, era motivo di mortificante emarginazione sociale. Unica possibilità di guarigione per una malattia considerata incurabile dalla medicina ufficiale era il "tocco regale": un contatto della mano destra nuda del Re sulle piaghe dello scrofoloso.
A esercitare qeusto vero e proprio potere taumaturgico erano soprattutto i re di Francia e d'Inghilterra, e la scrofolosi per secoli fu nota come Mal de Roi o The King's evil, ovvero il "male del re".
La storia ebbe inizio nel Medioevo. I primi sovrani che iniziarono l'attività di cura della scrofolosi furono, in Francia, Roberto II il Pio e, in Inghilterra, Edoardo il Confessore. In Italia, alla fine del XIII secolo si cimentò con successo nella singolare cura anche Carlo I d'Angiò, re di Sicilia e di Gerusalemme. "Questa malattia - afferma Gilberto Anglico, apprezzato medico medioevale nel suo Compendium medicinae, manuale della prima metà del secolo XIII - è chiamata scrofole, ma anche malattia regia in quanto la curano i Re."
Singolare la testimonianza, sulle misteriose guarigioni, di Gilberto, abate di Nogen-sous-Coucy, noto cronista del tempo che, riferendosi al re di Francia Luigi VI, scrive: "... ho veduto con i miei occhi dei malati sofferenti di scrofole nel collo o in altre parti del corpo accorrere in gran folla per farsi toccare da lui, al quale tocco aggiungeva un segno di croce...."

Elemento essenziale del rito è il contatto della mano destra nuda del monarca sulla piaga infetta del malato: ".. poi con la mano destra tocca i malati". Senza questo contatto o "tocco" la guarigione non era ritenuta possibile.
Ogni paziente toccato riceveva dal sovrano una "moneta del tocco" in segno di benevolenza, raggiungendo cifre che per lo storico francese Marc Bloch (1886-1944), uno dei maggiori studiosi dell'argomento, "nel loro insieme sono importanti".
In Francia con Luigi XIV, il Re Sole, la pratica del tocco regale fu ampiamente diffusa, tanto che nella sola giornata di Sabato Santo del 1666 il sovrano toccò ben 800 persone affette da scrofolosi. "Il re - afferma il duca di Saint-Simon, autore delle famose  Mémoires, ambientate alla corte del Re Sole - si comunicava... cinque volte l'anno, il Sabato Santo, la vigilia di Pentecoste, il giorno dell'Assunzione, quando la confessione era seguita da una gran messa, la vigilia di Ognissanti e la vigilia di Natale..e ogni volta toccava gli ammalati.."
Le cerimonie erano sempre precedute da un'ampia informazione ufficiale, da parte delle autorità religiose locali, alla popolazione

La  singolare modalità di cura, dunque, nei secoli successivi al Medioevo godette di un ampio consenso anche da parte dei medici che, nei loro trattati, indicavano il tocco reale come un efficace rimedio contro la scrofolosi. La strana pratica terapeutica continuò così, con la stessa incredibile partecipazione di popolo, per tutto il '700. Ebbe termine solo quando in Francia, Carlo X, travolto dalla nuova ondata rivoluzionaria del 25 luglio del 1830, decise di non rinnovare più il misterioso rito regale della guarigione di massa.



Tratto dal corriere salute del 10 novembre 2013

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