Per ridurre il rischio di diabete mangiate più frutta
Consumare frutta (e verdura) in abbondanza è una delle raccomandazioni che si sentono ripetere più spesso, la frutta, però, è anche zuccherina, e può quindi venire naturale chiedersi se questa raccomandazione possa valere anche per la prevenzione del diabete di tipo 2.
Poiché dagli studi finora non era emersa una risposta chiara, alcuni scienziati, guidati da ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston (USA), hanno ipotizzato che più che la quantità di frutta, sia il tipo di frutta a influenzare il rischio di diabete di tipo 2.
Per verificarlo, in uno studio, recentemente pubblicato sul British Medical Journal on line, i ricercatori hanno esaminato i dati raccolti su più di 187 mila adulti partecipanti a tre vasti studi longitudinali. Tali studi prevedevano il monitoraggio dello stato di salute e di vari fattori legati allo stile di vita, compreso il consumo di frutta e di specifici tipi di frutta. I ricercatori hanno osservato che chi consumava almeno due porzioni alla settimana di mirtilli o uva o mele e pere aveva un rischio di ammalarsi di diabete 2 rispettivamente del 23%, del 18% e del 15% inferiore rispetto a chi ne mangiava meno di una porzione al mese.
Al contrario, chi consumava una o più porzioni al giorno di succo di frutta aumentava il rischio di soffrire di diabete 2 di circa il 21% rispetto a chi ne consumava meno di una porzione alla settimana.
"Alcuni tipi di frutta - commenta Gabriele Riccardi, professore di Malattie del Metabolismo, Università Federico II di Napoli - sembrano particolarmente efficaci nella prevenzione del diabete tipo 2, probabilmente in ragione degli antiossidanti che contengono. Lo stress ossidativo, prodotto dall'iperglicemia, danneggia la funzione delle beta cellule pancreatiche che producono insulina e quindi si genera un circolo vizioso che causa livelli di glicemia sempre più elevati. Le sostanze antiossidanti della frutta, in particolare quelle appartenenti alla famiglia dei polifenoli, tra cui le antocianine (che danno il colore blu ai mirtilli) o l'acido clorogenico (presente in mele e pere ma anche nel caffé) o resveratrolo (contenuto nell'uva nera) hanno un'azione protettiva nei confronti delle beta cellule e favoriscono l'utilizzazione del glucosio nel muscolo.
I succhi di frutta, che non hanno più la stuttura compatta del frutto originario e vengono rapidamente digeriti nell'intestino tenue, generano un brusco innalzamento della glicemia che neutralizza tutti i benefici degli antiossidanti.
tratto dal corriere salute del 6 ottobre 2013
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