Infiammazione cronica da combattere a tavola





La dieta mediterranea non finisce mai di trovare conferme.
Consigliata come una potente difesa nei confronti delle patologie cardiovascolari (anche perché ricca di preziosi polifenoli), potrebbe aiutarci a scongiurare pure l'infiammazione cronica: uno stato non di "malattia", ma un fattore di rischio per molte patologie croniche degenerative.
La scoperta è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori dell'IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli, in Molise, una delle regioni italiane in cui la dieta mediterranea è più di "casa".
I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista americana di ematologia Blood, provengono da una grandissima ricerca epidemiologica, "Moli-sani", nata per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori.
Il progetto è partito nel marzo 2005 e ha coinvolto ben 25 mila abitanti della regione.
Me che cosa si intende esattamente per "infiammazione cronica", un termine che vediamo sempre più spesso ricorrere quando si parla di prevenzione?
"E' una condizione appunto cronica che riguarda, più o meno, tutti noi -spiega Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell'IRCCS Neuromed-.
Non si tratta di un'infiammazione acuta, come potrebbero essere un'influenza o una polmonite, ma di uno stato silente, nel senso che non dà alcun segno clinico di sé".
E, allora, come si individua questo stato?
"Generalmente analizzando il livello nel sangue di alcuni marcatori, - risponde de Gaetano - ad esempio la proteina C reattiva o il numero di piastrine e di globuli bianchi. Per la proteina C reattiva era già nota l'associazione con l'alimentazione, ma per i globuli bianchi e le piastrine nessuno ancora aveva provato a vedere se effettivamente c'era un rapporto diretto con ciò che mangiamo".
"Il valore del nostro studio sta proprio nell'aver confermato l'esistenza di un rapporto anche tra dieta e globuli bianchi e, novità nella novità, aver rilevato un legame pure con le piastrine - chiarisce Marialaura Bonaccio, principale autrice dello studio -. A questo punto, visto che tutti i tre marker "classici" dell'infiammazione risultano coinvolti abbiamo motivi più solidi per pensare che una sana alimentazione mediterranea possa ridurre il livello di infiammazione sub-clinica"-
Interviene Licia Iacoviello, responsabile del Laboratorio di epidemiologia molecolare e nutrizionale dell'IRCCS Neuromed: Vorrei fosse chiaro che cosa si intende per "sub-clinico": la popolazione studiata non aveva alcun tipo di patologia ematologica conclamata.
I valori di conta piastrinica o di globuli bianchi rilevati nei partecipanti allo studio erano tutti nella norma, solo leggermente "scostati" verso l'alto, o verso il basso, in conseguenza del tipo di alimentazione adottato".
E quali potrebbero essere tra le tante componenti della dieta mediterranea, quelle che più influiscono su questo stato infiammatorio?
"Le nostre analisi - risponde Bonaccio - indicano che un ruolo fondamentale è giocato dagli alimenti ricchi di antiossidanti e di fibre. Quindi, ancora una volta si consigliano frutta e verdura, meglio ancora se di colori intensi o a foglia larga.
E per assicurarsi una buona dose di fibre, oltre a frutta e verdura anche legumi e cereali integrali.
Ma è bene sottolineare che non è mai un solo alimento a fare la differenza. Quello che consigliamo di seguire è uno "schema" alimentare in cui ogni componente entra in sinergia con gli altri".
Insomma, dopo tante conferme sul modello alimentare mediterraneo, non abbiamo davvero più nessuna scusa per non seguirlo".



Tratto dal corriere salute del 6 aprile 2104

Commenti

Post popolari in questo blog

La frequenza e l'ampiezza del passo

Quali sono le cause della ritenzione idrica?