IL PASTO PRE-GARA






Gli atleti spesso gareggiano al mattino dopo il digiuno notturno.
Dopo un periodo di 8-12 ore senza mangiare, si verifica una diminuzione delle riserve organiche di carboidrati.
Ciò si osserva anche se il soggetto ha in precedenza seguito un'appropriata alimentazione.
Di conseguenza, l'alimentazione pre-gara diventa estremamente importante.
Il pasto pre-gara fornisce una dose adeguata di carboidrati e assicura la corretta idratazione.
Su questa base, non è fisiologico digiunare prima della gara o di una seduta di allenamento, in quanto  ciò causa una ridotta quantità di scorte di glicogeno epatico e muscolare e indebolisce la prestazione fisica.

Se un atleta si allena o gareggia nel pomeriggio, la colazione diventa il pasto più importante per ottimizzare le riserve di glicogeno.
Per allenamenti o gare che si svolgono nel tardo pomeriggio, il pranzo diventa la fonte più importante per completare il rifornimento delle riserve di glicogeno.
Nel mettere a punto il pasto pre-gara, bisogna considerare tre regole principali: gli alimenti preferiti dall'atleta, l'assetto psicologico della gara e la digeribilità dei cibi scelti.
Come regola generale il giorno della gara bisogna evitare alimenti ricchi in lipidi e in proteine.
Questi alimenti infatti vengono digeriti lentamente e pertanto rimangono nel lume intestinale più a lungo rispetto ai carboidrati.
Bisogna inoltre considerare quanto tempo prima della gara effettuare il pasto.
Infatti, a causa dell'inevitabile nervosismo e tensione che precedono la competizione, il flusso di sangue nel distretto viscerale può essere ridotto e ciò rallenta i processi digestivi e di assorbimento.
Occorrono 3 o 4 ore per digerire, assorbire e accumulare, come glicogeno muscolare ed epatico, i carboidrati contenuti in alte quantità nel pasto pre-gara.




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