Dal pollo e dal tacchino proteine di qualità e solo poche calorie




Mangiate più pollo, pesce e legumi: così si legge nel sito dell'American Heart Association, cui fa eco l'American Cancer Society con l'invito a scegliere anche il pollame, oltre al pesce e ai legumi, al posto della carne rossa.
Ma perché dare tanto rilievo alle carni avicole? Un documento di consenso, recentemente pubblicato da Nutrition Foundation of Italy, con il supporto non condizionato di Unatalia (Unione filiere agroalimentari carni e uova), ha fatto il punto sull'argomento.
Ciò che emerge, innanzitutto, è il profilo nutrizionale decisamente positivo di queste carni.
Del resto basta guardare la composizione del petto di pollo (ma anche della fesa di tacchino) per rendersi conto di come la ricchezza in proteine di elevata qualità si accompagni a una quantità di grassi irrisoria e a un apporto calorico contenuto.
E anche nei tagli meno magri il grasso è concentrato sopratutto nella pelle: togliendola le calorie possono perfino dimezzarsi.
"Ciò che più pesa a favore delle carni avicole sono però i risultati degli studi epidemiologici - spiega Franca Marangoni, coordinatore di questo documento - che indicano chiaramente, a fronte degli importanti valori nutrizionali, l'assenza di effetti negativi per la salute. Di più: l'assunzione di questi alimenti, nel contesto di una dieta varia ed equilibrata, si associa a benefici in termini di riduzione del rischio di alcune patologie, come le malattie cardiovascolari e, secondo studi recenti, anche di alcuni tumori".
Ma che cosa dire delle notizie sulla possibile presenza nelle carni avicole di ormoni e antibiotici?
"Gli ormoni non sarebbero di nessuna utilità, sia perché inefficaci negli uccelli - chiarisce Guido Grilli, del Dipartimento di scienze veterinarie e sanità pubblica della Università di Milano e presidente della Società italiana di patologie aviarie - sia perché il ciclo vitale di questi animali è troppo breve perché possano avere effetto sulla crescita.
E gli antibiotici, vengono utilizzati solo a scopi terapeutici e su prescrizione dei veterinari, responsabili del loro utilizzo, anche in termini di dosaggi e rispetto del tempo di sospensione.
Ci sono poi i controlli di organismi istituzionali, sia durante l'allevamento sia al macello".



Tratto dal Corriere Salute del 7 Giugno 2015

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