Dieta mediterranea (e tanta acqua) per evitare i calcoli renali





Bruciore, tracce di sangue nelle urine e sopratutto il dolore, fortissimo, delle coliche. Sono i sintomi dei calcoli renali, una patologia sempre più diffusa, stando ai numeri appena diffusi al congresso dell'Associazione urologi italiani (Auro).
Ogni anno si registrano 100 mila nuovi casi e sono circa cinque milioni gli italiani che ne soffrono, soprattutto uomini di oltre 30 anni di età, colpiti il doppio rispetto alle donne.
<< I calcoli renali sono un disturbo invalidante: le coliche, quando l'organismo cerca di espellerli, sono dolorosissime - osserva Pierpaolo Graziotti, presidente AURO -. E i calcoli possono ripresentarsi più volte, ma pochi si sottopongono ai controlli per valutarne la possibile presenza. Le cause dell'aumento dei casi? Dieta e stile di vita scorretti>>.
Lo confermano i dati, presentati in un convegno organizzato dalla Divisone di Nefrologia dell'ospedale universitario Columbus-Gemelli di Roma: abitudini alimentari sbagliate e sovrappeso sono le cause più frequenti della deposizione nelle vie urinarie di "pietruzze", in genere costituite da sali di calcio.
La prevenzione passa quindi dalla tavola. La scarsa idratazione, come è noto, facilita la formazione di calcoli, perciò, per ridurre la probabilità che si formino - e per scongiurare che ingrossino, finendo per provocare una colica perché si sono "incastrati" nelle vie urinarie - la prima regola è bere molta acqua, a maggior ragione in estate quando tanti liquidi vengono persi sudando.
<< Anche l'eccesso di sale, di fruttosio, (da bibite dolcificate o frutta molto zuccherina, come banane, uva o fichi, ndr) e di proteine animali contribuisce allo sviluppo di calcoli - aggiunge Giovanni Gambaro, coordinatore della Stone Clinic al Columbus -.
Occorre perciò limitare i cibi molto salati, gli zuccheri e sopratutto la carne. La dieta mediterranea ricca di vegetali e cereali è ottima, così come un'alimentazione vegetariana. Per anni si è detto di evitare latte e latticini, ma è un errore, perché a lungo andare si introduce troppo poco calcio e si può indebolire lo scheletro. La dieta vegana che elimina tutti i cibi di origine animale, presenta qualche rischio: oltre a fornire poco calcio, abbondando di vegetali può apportare molto sale, che per essere "digerito" a livello intestinale dovrebbe interagire proprio col calcio. Se il calcio non c'è, il sale viene assorbito liberamente nell'intestino e passa nel rene dove, se è in grande quantità, aumenta la probabilità che si formino calcoli>>.





Tratto dal Corriere Salute del 7 Giugno 2015

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