Tossine in pomodori, arance e patate?



Cibi buoni, salutari. Che però contengono sostanze potenzialmente tossiche e di tanto in tanto vengono messi sotto accusa dal passaparola online e non solo, creando il panico: basilico, patate, funghi ma anche arance e pomodori sono alcuni esempi di alimenti alleati del benessere che però andrebbero quantomeno "maneggiati con cautela", stando agli allarmi che ogni tanto circolano.
Ora un documento dell'Ordine Nazionale dei Biologi fa chiarezza sui rischi reali, indicando le precauzioni infondate.
<<Quando si parla di "veleno" nel cibo tutti pensano ai residui di fitofarmaci, ormoni, additivi o tutta'l più ai funghi. Quasi nessuno è a conoscenza del fatto che anche alimenti salutari e innocui, portati abitualmente in tavola, possano apportare sostanze in teoria dannose>>, spiega Luciano Atzori, segretario dell'ONB e coordinatore della Commissione igiene, sicurezza e qualità.
Prendiamo il basilico: contiene metileugenolo, un composto che protegge la pianta dall'attacco degli insetti, e in test condotti sui topolini ha dimostrato di poter aumentare la probabilità di tumori.
Pesto a rischio dunque? <<Non si può affermare con certezza che lo stesso valga per l'uomo e i pericoli reali sembrano minimi - premette Atzori -. Tuttavia il metileugenolo si trova nelle foglie giovani: usare piantine adulte, alte più di 16 centimetri, sembra sufficiente a eliminare anche l'ipotetico, eventuale rischio.
Maggior prudenza serve con i funghi, che contengono idrazine in grado di provocare il cancro se assunte in grande quantità: si tratta però di composti distrutti dalla cottura e dall'essiccazione, per cui basta non consumare i funghi crudi o poco cotti per non correre il minimo pericolo>>.
Da assolvere, invece, pomodori e arance: i primi contengono tomatina, una sorta di "antibiotico vegetale" che secondo alcuni potrebbe invece essere tossico, le seconde hanno il d-limonene con proprietà insetticide e detergenti che fanno temere conseguenze per la salute grazie agli innumerevoli preziosi nutrienti che contengono>>, sottolinea Atzori.
Diverso è il caso delle patate: contengono solanina, un alcaloide tossico anche in piccole quantità che si trova sopratutto nella buccia e si accumula quando il tubero è stato esposto alla luce, assume un colore verdognolo o germoglia ma anche se ha subito danneggiamenti meccanici.
Ne sono più ricche le patate raccolte troppo giovani o troppo mature, con la buccia "riggrinzita"; per non avere problemi tuttavia basta scegliere e conservare bene le patate>>.
infine, attenzione ai nitrati: <<Si trovano come additivi antibatterici in carni e insaccati, ma anche in vegetali come bietola, spinaci, insalate verdi e nelle acque: i nitrati, che possono favorire il cancro, sono molto diffusi nei cibi e per questo è facile "esagerare" - osserva l'esperto -. Per tutelarsi, è utile scegliere un'acqua che ne contenga meno di 3 mg/litro e associare il consumo di verdure ricche di nitrati a frutta con vitamina C, che ne contrasta gli effetti>>.
Insomma, i rischi reali sono inesistenti o eliminabili facilmente o minimi e per la salute sarebbe molto peggio privarsi di patate, bietole o insalata: <<Ogni giorno introduciamo piccolissime quantità di sostanze non salutari che però, grazie a una dieta varia ed equilibrata e uno stile di vita sano, vengono neutralizzate dai nostri sistemi di difesa.
Sapere che cosa c'è davvero in ciò che mangiamo serve a non credere alle bufale e anche a non cadere nella trappola dell'ortoressia, l'attenzione ossessiva alla salubrità del cibo.
Con minime precauzioni possiamo e dobbiamo continuare a mangiare agrumi, patate, pomodori e basilico>> conclude Atzori.



Tratto dal Corriere Salute del 6 Marzo 2016

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