Gli ultracinquantenni e il lattato



Nei soggetti che continuano a fare agonismo dopo i 40 o i 50 anni si osserva una diminuzione del rapporto fra massa muscolare e volume del sangue.
In effetti al di sopra di una certa età vi è una diminuzione del numero delle fibre muscolari e dei neuroni che le innervano, ossia di intere unità motorie.
La riduzione colpisce soprattutto le unità motorie di tipo II, ossia quelle veloci, più adatte al lavoro lattacido.
Secondo Marconi (1992) la capacità lattacida diminuisce nettamente con l'avanzare dell'età: tra i 45 e i 65 anni tale riduzione è proporzionale al decremento della massa muscolare.
Anche prima dei 45 anni si ha un calo delle prestazioni che implicano l'intervento del meccanismo energetico anaerobico lattacido, un calo molto sensibile, ben maggiore di quello della massa muscolare.
In ciò sono evidentemente implicati altri meccanismi molto verosimilmente a livello neuromuscolare e/o bioenergetico.
Shephard (1982) riporta valori di lattato nel sangue arterioso pari a 11,1 mmol/l in 19 uomini di 65 anni e di 9,1 mmol/l in 20 donne di parità di età in esercizi ad esaurimento.
Questo autore sostiene, però, che va considerato il fatto che nelle persone anziane il lattato esce meno rapidamente dai muscoli e che il picco di concentrazione di lattato nel sangue arterioso risulta perciò smussato; anche con loro, inoltre, va considerata la ridotta motivazione.

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