Meno grassi e più fibre, Duplice attacco al colesterolo «cattivo»


 

Quando si parla di colesterolo e dieta, si pensa subito ai grassi, spesso dimenticando altri aspetti dei nostri menu che pure possono avere un ruolo. Questo vale in particolare per la fibra e lo conferma una revisione pubblicata online su Current Atherosclerosis Reports, i cui autori (dell’ Università della California di Davis, negli USA) hanno rivisto i più recenti studi sugli effetti ipocolesterolemizzanti delle fibre solubili e più in generale degli alimenti ricchi di fibre. Ricordiamo che, in base alla solubilità in acqua, le fibre vengono divise in solubili — capaci di formare soluzioni viscose — e insolubili. I vegetali generalmente contengono entrambi i tipi in proporzioni diverse.
I ricercatori americani citano una meta-analisi di 24 studi che ha confermato l’azione ipocolesterolemizzante dei cereali integrali e soprattutto dell’avena. Del resto, avena e orzo sono fonti di beta glucano, una fibra solubile che, come viene riportato nella stessa revisione, può ridurre il colesterolo totale e Ldl (“cattivo”) del 5-10%. I meccanismi ipotizzati
per spiegare questa azione riguardano fondamentalmente la capacità di ridurre l’assorbimento del colesterolo (di origine sia alimentare sia, e soprattutto, biliare), aumentarne l’eliminazione con le feci e di favorire la produzione di acidi grassi a catena corta, che sembrerebbero inibire la sintesi del colesterolo.
«Anche le più recenti linee guida europee — spiega Franca Marangoni, responsabile della ricerca di Nutrition
Foundation of Italy e coautore di un documento di consenso sul trattamento non farmacologico della colesterolemia — riconoscono l’importante ruolo della fibra e ribadiscono che la quota adeguata per una buona prevenzione cardiovascolare è di 25-40 g al giorno, di cui 7-13 di fibra solubile. Aumentare l’apporto di fibra è il primo elemento, dopo la riduzione dei grassi trans e saturi, per la riduzione del colesterolo sia totale che Ldl.
«Insomma, si riconferma la validità della dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, legumi e cereali, soprattutto integrali, da associare a uno stile di vita attivo, utile anche per il controllo del peso. Da sottolineare che la riduzione del peso in eccesso e l’ aumento dell’attività fisica sono anche in grado di aumentare i livelli di colesterolo “buono”».

Tratto dal Corriere Salute dell'11 Dicembre 2016

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