Risposta della pressione all'esercizio




La risposta della pressione arteriosa all'esercizio varia con il tipo di esercizio.

Esercizio di potenza:

Sforzi fisici, in particolare di tipo concentrico (accorciamento) e/o di tipo statico, possono generare pressioni intramuscolari di grado tale da comprimere le arterie e quindi ridurre la perfusione muscolare aumentando le resistenze periferiche.
La perfusione diminuisce in maniera direttamente proporzionale alla forza muscolare, sostanzialmente si ha un incremento dell'attività del sistema nervoso simpatico, della gittata cardiaca e della pressione media.
L'entità di questa risposta di natura riflessa è proporzionale alla massa muscolare coinvolta nello sforzo.
Soggetti sani giovani e anziani presentano lo stesso tipo di risposta a breve termine a un esercizio di potenza.
In uno studio è stata misurata direttamente la pressione, in soggetti normotesi, mediante un catetere inserito nell'arteria femorale connesso a un trasduttore di pressione.
La pressione è stata misurata nel corso di tre tipi di lavoro muscolare alla panca ("bench press"): uno sforzo di tipo isometrico al 20, 50, 75 e 100% della massima forza del soggetti; sollevamento pesi equivalenti al 25 e 50% della massima forza; uno sforzo di 20 secondi effettuato con una panca di tipo idraulico, ad alta e bassa velocità.
I risultati,  mostrano chiaramente che tutte e tre le condizioni determinano un aumento della pressione arteriosa e del lavoro cardiaco.
Ulteriori studi hanno dimostrato che la risposta ipertensiva è direttamente proporzionale alla massa muscolare che si contrae e alla forza sviluppata.
Questa risposta ipertensiva è il risultato dell'effetto combinato di una maggiore stimolazione del centro cardiovascolare da parte della corteccia motoria e di una stimolazione periferica di questo centro da parte di afferenze derivanti dai muscoli che si contraggono.
L'entità della risposta ipertensiva può essere pericolosa per soggetti portatori di patologie cardiovascolari, in particolare in soggetti non allenati per questo tipo di esercizio.
Per loro, una tipologia di esercizio più ritmica e moderata comporta meno sollecitazioni cardiache e maggiori benefici per la salute.

Tratto da "Fisiologica applicata allo sport"

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