Trainingraph (Ottenere il massimo con il GIUSTO sforzo)

Trainingraph si propone di fare una analisi qualitativa dell'allenamento utilizzando il grafico come strumento elettivo per scandagliare ogni singolo minuto dell'attività fisica e dare una valutazione scientifica della fatica esercitata durante la seduta di allenamento.
Si ricava un dato oggettivo che viene rappresentato da una immagine, uno strumento sicuramente più facile da interpretare rispetto ai numeri.

Chi si allena ha bisogno di avere una conoscenza qualitativa dell'allenamento al fine di essere sicuro che l'impegno profuso produca livelli quantitativi di stress adeguati e coerenti con il proprio livello fisico e un significativo miglioramento della condizione atletica.


Facciamo un esempio:

 grafico soggetto A

L'esercizio che vedi rappresentato nel grafico nella parte centrale è un interval training costituito da una corsa sui 100 metri in linea in un tempo fissato di 20 secondi, le ripetizioni sono  quindi  6  x 100 metri x 2, recupero passivo  di 60” tra le ripetizioni e un recupero tra le due serie di 2'.

Il Soggetto A  pesa 78,5 kg, altezza 187 cm, BMI 22,4, età 52 anni, frequenza cardiaca (fc) massima 175 bpm (minima 50- fc di recupero 112) e soglia anaerobica a  11,7 km/h, fc alla soglia di 162 bpm.

In questo tipo di esercizio, il soggetto deve correre 100 metri in linea in 20”, la velocità media sarà di 18 km/h, la potenza meccanica erogata va ben oltre il limite di soglia anaerobica individuale, è un esercizio che impiega a livello energetico la glicolisi anaerobica.

Per poter sostenere l'impegno fisico, l'organismo è costretto a contrarre un debito di ossigeno anaerobico che verrà poi pagato nella successiva fase di recupero ad opera del metabolismo aerobico.
La fase di recupero è fissata in 60” passivo, un tempo nel quale si osserva un parziale pagamento del debito di ossigeno, la fc infatti tende ad abbassarsi rapidamente.

La soglia anaerobica del soggetto A è a 11,7 km/h, si osserva un buon recupero tra le serie, la fc di recupero infatti lambisce il margine nero di recupero ottimale, mentre si osserva una graduale deriva della fc di recupero tra le ripetizioni (marrone) a indicare una progressiva fatica muscolare che tende ad accumularsi nel tempo.


Osserviamo adesso il soggetto B che esegue lo stesso esercizio del soggetto A.

 

grafico soggetto B

 

Soggetto B,  peso 66 kg,  altezza 178 cm, bmi 20,8, età 37 anni, fc max 188 (55-121) soglia anaerobica 13,1, fc alla soglia 174 bpm.


Nel soggetto B, la fc di recupero tra le serie trafigge addirittura il margine nero di recupero ottimale, inoltre anche la fc tra le ripetizioni tocca il margine nero,  il runner possiede infatti un buon metabolismo aerobico, più elevato del precedente atleta , capace di pagare in modo integrale il debito di ossigeno dopo ogni ripetuta sui 100 metri.

Un esercizio di questo tipo ha una doppia valenza:


Per il soggetto A, questo lavoro è da considerarsi un allenamento di SVILUPPO, creerà uno stress endogeno con conseguente supercompensazione.

Nel soggetto B, invece tale esercizio ha un impatto stressogeno minore, non è da considerarsi come uno lavoro di sviluppo della condizione fisica bensì come MANTENIMENTO, propedeutico per altri allenamenti più impegnativi.

Come sarà quindi il futuro allenamento per entrambi?


Per il soggetto A il successivo allenamento potrebbe essere di scarico per dare modo all'organismo di recuperare l'impegno fisico precedente.

Per il soggetto B il futuro allenamento potrebbe essere di carico con una componente di stress più elevata poiché come abbiamo visto proviene da una seduta relativamente a bassa intensità.

Entrambi hanno svolto lo stesso esercizio alle medesime intensità di lavoro, ma l'organismo ha reagito in modo diverso in funzione delle caratteristiche fisiologiche del soggetto di riferimento.

La scienza dell'allenamento deve per forza tenere in considerazione come l'organismo reagisce ai carichi di lavoro (carico esterno), poiché non è vero che siamo tutti uguali..in realtà gli uomini sono tutti diversi l'uno dall'altro nei tempi di applicazione di un esercizio e nei modi di assorbimento del lavoro fisico.

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