Qualche pistacchio aiuta a controllare la glicemia

Un recente studio pubblicato dall'European Journal of Clinical Nutrition ha valutato in dieci adulti in sovrappeso e sani, l'impatto sulla glicemia del consumo di pistacchi assunti assieme ad alimenti ricchi di carboidrati. Ebbene: consumando porzioni variabili di pistacchi (28 grammi, 56 e 84) insieme al pane bianco, la risposta glicemica si riduceva in modo significativo (e in maniera dose dipendente) rispetto a quando il pane veniva consumato da solo. E se i pistacchi (56 grammi) venivano mangiati insieme a asta o riso parboiled, la risposta glicemica si riduceva del 40% e del 20% rispetto a quando pasta o riso venivano mangiati da soli. L'indice glicemico di un alimento misura quanto i carboidrati forniti sono in grado di aumentare la concentrazione di zuccheri nel sangue (glicemia). Più un alimento aumenta la glicemia, maggiore e più veloce e' la secrezione di insulina da parte del pancreas e questo e' correlato a un maggiore rischio di sviluppare diabete. Apparentemente, l'associazione di alimenti proposta in questo studio (pane con pistacchi e pasta o riso con pistacchi) può sembrare deleteria per una dieta, specie se ipocalorica, ma la presenza di alcuni tipi di grassi, come quelli della frutta secca e dell'olio d'oliva, riducono la risposta glicemica, probabilmente modificando l'assorbimento di carboidrati.
La frutta secca oleosa che contiene peculiari antiossidanti e acidi grassi particolarmente efficaci contro le malattie cardiovascolari, ha un elevato contenuto energetico. Perciò il suo consumo deve essere ragionevole e le calorie della frutta secca devono "sostituire" quelle apportate da altri componenti della dieta.
Il momento migliore per mangiare la frutta oleosa e' fuori dai pasti poiché l'elevato contenuto di grassi in essi contenuti aumentano il senso di sazietà perché diminuiscono il tempo di svuotamento gastrico in questo modo si arriva con meno fame ai pasti principali.
Inoltre per la sua capacita' di modulare la risposta glicemica, potrebbe pero' essere utile l'assunzione anche nei pasti principali sempre a patto di tener conto del suo apporto energetico.

Corriere salute 29 Aprile 2012

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