Non esiste una dieta contro la cellulite. Ma ci sono cibi utili

Ogni anno, in questo periodo, ci viene proposta qualche nuova dieta anticellulite. Disintossicare e fare perdere peso sono in genere i primi obiettivi di questi regimi, spesso basati sul ricorso quasi ossessivo a certi alimenti come l'ananas o la papaia. La sicurezza con cui sono proposti fa pensare che la loro efficacia sia stata ben dimostrata in studi clinici controllati.
Consultando la letteratura scientifica, però, ci si rende conto che di studi pubblicati su questo argomento ce ne sono ben pochi, e quei pochi minano anche alcune di queste "certezze", come l'effetto sempre positivo del dimagrimento sulla cellulite.
Per esempio, uno studio pubblicato su Plastic and Reconstructive Surgery e condotto allo Skin Sciences Insitute di Cincinnati (Usa) ha valutato gli effetti del dimagrimento sulla cellulite in una trentina di donne, partecipanti a vari programmi dimagranti. Se per 17 donne la perdita di peso si è rivelata utile per migliorare la cellulite, in altre 9 ha portato a un peggioramento, come dimostrato dalla rugosità superficiale della pelle e dalle alterazioni del tessuto dermico sottocutaneo. Ma in che cosa si differenziavano i due gruppi? L'entità della perdita di peso (in media, 7,2 kg nel gruppo del miglioramento e 2,7 kg nell'altro), il peso di partenza (in media 107 kg contro 88 kg) e la riduzione della circonferenza della coscia (rispettivamente 8,1 cm, contro 3 cm) sono risultati fra i fattori discriminanti. "In effetti - commenta Isabella Savini, professoressa di Scienze dietetiche dell'Università di Roma Tor Vergata - il peggioramento della cellulite in queste donne non è sorprendente, poiché al calo ponderale non era associata alcuna riduzione della percentuale di grasso nelle cosce. E' importante ricordare che la cellulite è caratterizzata da alterazioni del tessuto sottocutaneo e l'ipertrofia (esagerato aumento di dimensioni) degli adipociti gioca un ruolo chiave.
La deposizione di grasso non è però l'unico fattore che concorre a questa alterazione: la stasi venosa e linfatica e le modificazioni del microcircolo, spesso dovute a sedentarietà, sono tra le principali cause."
E che cosa si può dire riguardo ai singoli alimenti? Risponde l'esperta: "Gli zuccheri semplici (fruttosio e saccarosio) e i grassi saturi, se assunti in eccesso, favoriscono la proliferazione e l'ipertrofia degli adipociti, l'infiammazione e lo stress ossidativo, tutti fattori che concorrono all'insorgenza della cellulite. Anche un elevato apporto di sale è nocivo: la cellulite è di per sé caratterizzata da ritenzione idrica e il sodio la aggrava. Al contrario, è stato suggerito che diversi costituenti degli alimenti, quali l'acido ferulico del farro e del frumento integrale, i fitoestrogeni dei legumi, i capsaicinoidi dei peperoni e del peperoncino e altri, possono avere un ruolo positivo sul mantenimento del peso, regolando con diversi meccanismi la deposizione di grasso e le funzioni vascolari. Si tratta però di effetti evidenziati per lo più in studi di laboratorio, che necessitano di conferme sull'uomo. In altre parole, è bene usare questi alimenti ma nell'ambito di una dieta variata ed equilibrata. E ricordare anche l'importanza di una adeguata idratazione, di evitare aumenti e fluttuazioni di peso e di praticare una'attività fisica regolare.



Da consumare: Frumento integrale, farro integrale, Legumi, Cipolle, lattuga, mele, broccoli, asparagi, arancia, pompelmo. ( aumentano antiossidanti, migliorano funzioni vascolari e elasticità della cute)

Da evitare: Burro, strutto, salumi, snack salati, cibi fritti, carni rosse, bevande zuccherate e dolciumi (un'eccessiva assunzione induce stress ossidativo e infiammazione favorendo la proliferazione degli adipociti, la deposizione di grasso, la ritenzione idrica (sodio), con possibili alterazioni dei segnali di fame e sazietà.



tratto dal corriere salute del 9 giugno 2013




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