Carote per tenere lontano il tumore alla prostata





Nuova conferma dell'effetto preventivo dei carotenoidi nei confronti del carcinoma della prostata.
Uno studio dell'Università cinese di Zhejiang, pubblicato sull'European Journal of Nutrition, ha dimostrato che la regolare assunzione di carote (e sottolineiamo di carote, non di integratori a base di carotenoidi) è inversamente proporzionale al rischio di sviluppare questo tumore. Uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile, che rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell'uomo e l'anno scorso ha colpito in Italia 43 mila persone.
Tutti i vari caroteonoidi chiamati in causa negli ultimi anni (alfa e beta-carotene, beta-criptoxantina, luteina e licopene) sono risultati dotati di forti proprietà antiossidanti, che li candidano a prevenire lo sviluppo di neoplasie, ma, come aveva indicato già nel 2010 un grande studio dei Cdc (Center for Disease Control) statunitensi (pubblicato su Jama), l'alfa-carotene sembra quello con maggiori proprietà antitumorali.
Anche i ricercatori cinesi sono arrivati a questa stessa conclusione dopo un imponente lavoro di raccolta di informazioni che ha consentito di confrontare i dati sull'argomento del Chinese National Knoweledge Infrastructure databases, difficilmente consultabili dagli occidentali, con quelli delle banche dati di PubMed, Embase, Scopus, Web of Science e del registro Cochrane. I ricercatori cinesi nel loro studio hanno visto che un incremento nel consumo di carote, pari a 10 grammi ogni giorno, era associato a una riduzione del rischio di tumore alla prostata del 4 per cento.
E il rischio continuerebbe a scendere in maniera proporzionale alla quantità di carote assunte. In pratica con tre modeste porzioni di carote a settimana (di circa 80 grammi l'una) si ridurrebbe il rischio di questo tumore del 18 per cento.
Le carote sono tra gli alimenti più ricchi di alfa-carotene, 10 grammi ne contengono circa 434 microgrammi, un pò meno della zucca che ne ha circa 479, ma mentre le carote si prestano a un comodo consumo, la zucca ha modalità di preparazione più complesse ed è meno disponibile sul mercato.
Pur in misura minore sono comunque ricchi di alfa-carotene anche rape, cavoli, lattuga o pomodoro, ma quest'ultimo si caratterizza soprattutto per un altro carotenoide: il licopene.
Il licopene, già giudicato prezioso per la prevenzione di molte malattie, potrebbe essere utile anche per combattere il tumore alla prostata e al "Food Innovation Center", della Ohio University di Columbus, un gruppo di ricercatori, diretti da Steven Clinton, per "ottimizzarne" la resa ha messo a punto un sugo di pomodoro arricchito con estratto di fitoestrogeni della soia che nell'animale hanno già dimostrato di inibire la carcinogenesi prostatica. Lo studio nell'uomo condotto dai Nih (National Institutes of Health) è tuttora in corso.
Se i risultati saranno positivi, i ricercatori americani hanno già in progetto di aggiungere al loro sugo altri composti che potrebbero potenziarne l'effetto.
Il gruppo diretto da Yael Vodovotz, della stessa Università, suggerisce di puntare sulle mandorle, perché contenogno un enzima che permette un miglior assorbimento dei fitoestrogeni di soia contenuti nel sugo, così come degli isoflovanoidi in genere. Isoflovonoidi che sono estrogeni vegetali, usati anche per alleviare i sintomi fastidiosi della menopausa, che si trovano in alimenti come legumi, ceci, lenticchie, fave, nei cereali integrali, nella soia e nei suoi derivati come il tofu e il "latte" di soia.


Tratto dal corriere salute del  1 giugno 2014

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