E' provato che camminare rallenta il declino intellettivo
Anche in palestra, come spiega Giulio Iannoccari, presidente di Assomensana:
<<I neuroni tipicamente iniziano a diminuire di numero fra i venti e i trent'anni, ogni giorno ne perdiamo circa 100 mila.
E' ormai dimostrato che fare attività fisica, soprattutto correre o camminare, stimola lo sviluppo "compensatorio" di una decina di nuovi neuroni al giorno>>.
Chiaramente non basta a recuperare quanto perso, anche perché di tratta di cellule che muoiono con felicità.
<<Tuttavia, se all'esercizio regolare si associa la stimolazione cognitiva questi neuroni sopravvivono e il bilancio netto è positivo, perché si riducono le perdite e si aumenta la neurogenesi rallentando il declino.
Tutto questo è vero anche in età più avanzata, per cui anche gli anziani dovrebbero fare movimento ed esercizio mentale>>, dice l'esperto.
Come allenare la mente?
Con tutto ciò che la tenga attiva, dalla lettura alla musica, dalla meditazione allo studio di una lingua, fino ad arrivare al vero e proprio brain training con esercizi e giochi studiati per specifiche capacità cognitive.
Promettente anche il neuro-feedback: attraverso sensori si controllano le reazioni corporee all'esercizio mentale ed è stato dimostrato che "vedere" in modo oggettivo come reagiamo a un'attività psico-cognitiva ci aiuta a diventare più consapevoli di ciò che facciamo e a gestire meglio le capacità mentali.
Tratto dal Corriere Salute del 17 Aprile 2016
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