Architettura del SONNO



Nell'uomo adulto il sonno fisiologico ha una sua modalità di sviluppo ben definita, chiamata "architettura del sonno".
Questa è stata studiata con l'elettroencefalografia, che ha permesso di registrare l'attività dei neuroni della corteccia cerebrale grazie al campo elettrico che essi generavano.
Su queste basi elettriche (più propriamente dette neurofisiologiche) si è diviso il sonno in diversi stadi o fasi.
I cambiamenti caratteristici dell'attività elettrica del cervello si accompagnano ad alcune risposte del corpo che aiutano a verificare e confermare che siamo passati da una fase di sonno a un'altra, come nel caso del movimento degli occhi che è caratteristico della fase REM.

Le prime fasi dell'architettura del sonno sono:

  • Stadio W (veglia tranquilla): la coscienza si conserva anche se gli occhi sono chiusi. Il tono muscolare è da medio a elevato; si osservano saltuari lenti movimenti degli occhi. In base alle onde registrate dall'elettroencefalogramma è anche definita "fase di onde alfa": si passa rapidamente attraverso uno stato di abbandono, rilassamento e torpore. La fase alfa è contrassegnata dalla sensazione si essere rilassati e da sonnolenza.
  • Stadio 1 del sonno non-REM: è una fase si "sospensione"(floating) con alternarsi di coscienza e veglia, che viene percepita più o meno offuscata, ed è meglio definita come inizio del sonno leggero. Il tono muscolare può essere ancora medio o elevato; si possono presentare singoli movimenti lenti degli occhi. Dura in media da uno a sette minuti, e in questo breve periodo si perde gradualmente la reattività agli stimoli e possono comparire esperienze di instabilità emotiva, pensieri e immagini. Nonostante sia la prima fase del sonno, individui risvegliati in questo stadio di sentono come se fossero rimasti svegli.
  • Stadio 2 non-REM: è la fase successiva di sonno vero e proprio; il tono muscolare è medio-alto; di solito vi è assenza di movimento degli occhi. Tensioni muscolari, frequenza cardiaca, respirazione e temperatura corporea si riducono gradualmente e diventa più difficile essere risvegliati. Le onde sono dalla stessa tipologia dello stadio precedente (onde theta), ma hanno maggiore ampiezza. Dura circa trenta-quarantacinque minuti.
  • Stadio 3-4 non-REM: in questi stadi si riconosce il "sonno profondo". Il tono muscolare è medio-alto, occasionalmente basso, e i movimenti oculari sono inattivi. Lo stadio 4 è caratterizzato da onde elettriche di frequenza bassa ed è perciò definita anche "sonno delta" o "a onde lente" (o SWS, slow-wave-sleep). La frequenza cardiaca, la respirazione, la temperatura e l'apporto di sangue al cervello si riducono. Contestualmente si assiste a variazioni ormonali con una marcata secrezione ipofisaria di ormone della crescita (GH), che controlla anche i livelli di attività metabolica, la crescita fisica e lo sviluppo delle connessioni nel cervello. E' considerata la fase più profonda del sonno perché è il momento più difficile per risvegliare un individuo. Dopo aver trascorso da qualche minuto a un'ora nello stadio 4, accadrà di tornare indietro attraverso gli stadi 3 e 2 e poi passare in una nuova fase di sonno, chiamata sonno REM.

Lo sviluppo del sonno REM

Nell'evoluzione dell'uomo il sonno REM si è sviluppato in tempi relativamente recenti.
Nelle prime fasi della vita, uccelli e mammiferi conoscono un'enorme quantità di sonno REM: nell'uomo il periodo in cui è più abbondante è prima della nascita , durante il terzo trimestre di gravidanza.
Nei feti umani, il sonno REM, in cui il cervello è molto attivo, si alterna con periodi in cui il cervello è inattivo (sonno non-REM).
Lo stadio di veglia e coscienza si svilupperà solo più tardi, e con la crescita aumenterà il tempo che si passa da svegli così come le capacità cognitive.
E i sogni? Il sonno REM e la coscienza di veglia sono elettricamente simili, in quanto entrambi comportano alti livelli di attività celebrale.
Nello sviluppo umano, il sonno REM sembra infatti precedere il sognare. Ma allora cosa succede nel cervello durante il sonno REM prima che si manifesti il sogno? Una possibile risposta è che il sistema cerebrale si stia preparando per le sue numerose funzioni integrative, tra cui la coscienza.

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