Elettrostimolazione e recupero



Gli effetti positivi dell'elettrostimolazione nel trattamento di patologie molto diverse come l'incontinenza, i disturbi delle vie respiratorie superiori o per il ricondizionamento nei trapianti cardiaci sono noti.
L'elettrostimolazione è stata anche utilizzata con successo nel trattamento del dolore, la rieducazione motoria e il miglioramento della forza e della resistenza del muscolo scheletrico di soggetti paralizzati.
Dopo varie settimane di allenamento con elettrostimolazione, in un soggetto sano sono stati misurati aumenti di forza e/o della prestazione in esercizi d'intensità elevata.
Questo metodo non permette incrementi di forza superiori a quelli prodotti dalla ripetizione di contrazioni muscolari volontarie, ma sembra che un allenamento con elettrostimolazione e un programma con contrazioni volontarie siano complementari.
E' noto che su animali l'applicazione sul nervo motorio da 8 a 24 ore al giorno, per alcune settimane, di correnti elettriche con frequenza da 5 a 1 Hz è in grado di cambiare completamente la tipologia muscolare.
Più recentemente, nell'uomo, si è dimostrato che l'elettrostimolazione poteva aumentare il potenziale ossidativo, la resistenza alla fatica e anche modificare parzialmente la tipologia delle fibre nel senso di un aumento della percentuale di fibre di II tipo, malgrado durata di stimolazione quotidiana molto minori.
Oltre ai programmi di sviluppo della forza e della resistenza la maggioranza degli apparecchi per l'elettrostimolazione propongono uno o più programmi di recupero.
Questa pratica è infatti diffusa in numerose discipline, anche ad alto livello.
Le ricerche che dimostrano la fondatezza di questo metodo sono scarse.

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