Una dieta varia difende anche il cervello dall'invecchiamento



La varietà della dieta, da sempre considerata uno dei pilastri della sana alimentazione, potrebbe essere utile anche per contrastare l'invecchiamento cerebrale.
Lo suggerisce uno studio appena pubblicato su Geriatrics and Gerontology International.
In questo lavoro alcuni ricercatori giapponesi, partendo dal presupposto che la carenza di alcuni nutrienti (specie le vitamine C ed E, il beta-carotene e gli acidi grassi omega 3 a lunga catena) aumenta il rischio di demenza, hanno voluto verificare se anche una alimentazione monotona, come è spesso quella degli anziani, fosse correlata con il declino cognitivo.
I ricercatori, attingendo ai dati relativi a 570 anziani seguiti per 8 anni nell'ambito di uno studio di sorveglianza, hanno osservato che chi mangiava in modo più vario aveva un rischio di andare incontro a declino cognitivo del 44% inferiore rispetto a chi aveva un'alimentazione molto monotona.
"Il risultato di questo studio non stupisce - commenta Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e Tecniche dietetiche applicate dall'università di Pavia - dal momento che il cervello necessita di tantissimi nutrienti.
E una dieta basata su una ampia varietà di alimenti appartenenti ai 5 gruppi fondamentali aumenta fortemente la probabilità di introdurre nelle giuste quantità tutti i nutrienti di cui il cervello ha bisogno.
Pensiamo, per esempio al glucosio: il cervello, pur pesando solo il 2% del totale corporeo, consuma circa un quinto di tutto lo zucchero che ingeriamo ogni giorno.
E ricordo che questo fondamentale nutriente è presente in frutta, verdura, legumi e cereali.
Le proteine, invece, sono fondamentali per fornire gli aminoacidi, utili per la produzione di neurotrasmettitori che servono ai neuroni per comunicare fra loro.
E prevedere una varietà di alimenti che contengono proteine, sia animali sia vegetali, permette di assumere anche altre sostanze utili come gli acidi grassi omega 3 e la vitamina D del pesce grasso;
il ferro e le vitamine del gruppo B della carne; il calcio del latte e derivati.
Infine, dalla frutta e dalla verdura attingiamo un'ampia gamma di sostanze protettive, comprese le già citate vitamina C e beta carotene che partecipano ai meccanismi di difesa antiossidanti, utili per contrastare lo stress ossidativo neurodegenerativo".

Tratto dal Corriere Salute del 24 Luglio 2016

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