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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Per chi "si muove" molto riserve di energia dai carboidrati complessi e idratazione adeguata

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Una corretta alimentazione è a tutti gli effetti una "medicina" che aiuta a mantenersi in salute e a prevenire numerose malattie, da quelle cardiovascolari ai tumori. Per lo sportivo una dieta bilanciata è ancora più importante, perché può avere ricadute anche sulle prestazioni. "Molti atleti pensano che bruciando molte calorie nelle loro attività, si possono permettere di mangiare qualunque cosa, "cibo spazzatura" compreso, che è calorico, ma non nutre. Non solo, oltre che errata, l'alimentazione di alcuni sportivi risulta anche carente e non commisurata agli sforzi fisici che devono sostenere" spiega Gianfranco Beltrami, specialista in Medicina dello sport e vicepresidente nazionale della Federazione medico sportiva italiana. Quali sono i capisaldi di una corretta alimentazione nello sportivo? "La qualità dei cibi è fondamentale, troppo spesso si tende a mangiare alimenti troppo calorici e poco nutrienti. Bisogna tornare ai cibi natura

I cibi ad alto indice glicemico fanno "stancare" prima

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L'indice glicemico misura la velocità con cui i carboidrati passano nel sangue. Più è alto più velocemente vengono assorbiti dal nostro corpo, generando un rapido aumento della glicemia (glucosio nel sangue), o picco glicemico, legato alla secrezione di insulina. "L'insulina viene considerata l'ormone anti-esercizio, perché inibisce la mobilizzazione degli acidi grassi delle cellule adipose e stimola la captazione di glucosio e il suo accumulo nel fegato - riferisce Beltrami -. Se l'esercizio inizia quando i livelli di insulina nel sangue sono alti, viene quindi accelerata la rimozione degli zuccheri dal sangue per immagazzinarli nel fegato, aumentando il rischio di ipoglicemia. Quest'ultima può condurre rapidamente a stanchezza intesa, fame, disturbi della vista, tremori fino a disturbi dell'equilibrio e della coscienza. Lo sportivo deve prendere in seria considerazione questi sintomi, riducendo lo sforzo e ingerendo zuccheri". Tratto dal

Luppolo

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Il luppolo (Humulus lupulus) è una robusta pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Cannabacee. L'importanza del luppolo è strettamente legata alla preparazione della birra: soprattutto i fiori delle piante femminili del luppolo, opportunamente trattati, vengono utilizzati per la produzione di questa bevanda, a cui conferiscono il caratteristico sapore amarognolo, e di liquori amari e digestivi. Contenuti: Dalla pianta di luppolo vengono impiegati soprattutto i fiori delle piante femminili, che contengono: - la luppolina, una sostanza resinosa con azione sedativa, ricca di oli essenziali e di numerose sostanze aromatiche (come lupulone e ululone), che ne caratterizzano il sapore amaro e il profumo aromatico; - umolene, una sostanza organica con azione calmante; - flavonoidi, pigmenti vegetali con azione antiossidante, antinfiammatoria, antivirale e antiallergica; - antociani; - steroli; - isoflavoni, sostanze appartenenti al gruppo dei fitoestrogeni.

Siamo sicuri che mangiare «senza» sia una buona idea? Una ricerca ci invita a leggere meglio le etichette

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Stiamo diventando adepti del senza. Senza grassi, senza zuccheri, senza sale: i prodotti privi di componenti che sappiamo non essere il massimo in termini di salubrità sono sempre di più e ci attirano perché li consideriamo automaticamente meglio degli altri. Il sillogismo “questo biscotto è senza zucchero, lo zucchero fa male, questo biscotto è buono e fa bene” è immediato, ma siamo certi che sia corretto? Stando alle conclusioni di un’ampia indagine pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics quasi sempre stiamo prendendo un abbaglio, perché i prodotti senza-qualcosa sono spesso peggio di altri dal punto di vista nutrizionale. Eppure attirano: dopo aver valutato oltre 80 milioni di alimenti acquistati da 40mila famiglie fra il 2008 e il 2012, i ricercatori della Gilling School of Global Public Health, dell’università del North Carolina, hanno osservato che il 13 per cento dei cibi e il 35 per cento delle bevande che finiscono nei carrelli degli statuniten

Fragole «multifunzione» Riducono il colesterolo, i trigliceridi e la glicemia

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È noto che le fragole, che abbondano in questo periodo dell’anno, hanno un elevato valore nutrizionale e un basso apporto calorico (meno di 30 kcal per etto). Quali siano però i reali benefici di questi frutti, resta ancora da definire. Una recente revisione pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry ha cercato di fare il punto. Quello che emerge è un quadro estremamente interessante per i possibili effetti protettivi delle fragole nei confronti di diverse malattie, comprese quelle cardiovascolari e i tumori. Ma come si spiega uno spettro d’azione tanto ampio? «La risposta va cercata innanzitutto nelle attività antiossidanti ed antinfiammatorie dei composti bioattivi presenti nelle fragole — spiega Maurizio Battino, professore di Biochimica, all’Università Politecnica delle Marche e responsabile dello studio —. Tali composti esercitano un’azione antiossidante diretta - eliminando i radicali liberi o prevenendone la formazione - e indiretta, modulando le vie m

Motivazione Sprint

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Le persone sono la nostra più grande RISORSA: questa settimana concentrati a fare stare bene chi ti circonda! Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te!

I carboidrati? Benzina per il cervello. Ma bisogna imparare a scegliere quelli che sono (davvero) integrali

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  C’è stata la crociata anti-grassi, ora ridimensionata grazie all’arrivo di un nuovo “bersaglio”. Adesso infatti c’è la crociata anti-carboidrati: le diete “low-carb” fanno furore, ma potremmo aver scelto un’altra volta l’obiettivo sbagliato contro cui lanciare i nostri strali. Non solo perché i carboidrati sono la fonte principale di energia (dovrebbe arrivare da loro il 60 per cento delle calorie quotidiane, pure in chi non li tollera benissimo come i diabetici), ma anche perché sono indispensabili al benessere del nostro cervello e secondo uno studio su The Quarterly Review of Biology sarebbero i responsabili, assieme al consumo di carne, dell’incremento di volume del sistema nervoso che ci ha reso la specie egemone sulla Terra. «I carboidrati sono stati essenziali per l’evoluzione del cervello umano — spiega l’autrice dello studio, Karen Hardy dell’università di Chicago —. Questo organo utilizza fino al 25 per cento del bilancio energetico dell’organismo e fino al 60 per c

Motivazione Sprint

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Non porre la dovuta attenzione a certe aree della vita, crea squilibri che paghiamo caro nel tempo. Salute! Finanze! Rapporti! Cosa stai trascurando troppo?!

La dieta di esclusione non aiuta gli sportivi

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Alimentazione senza glutine per migliorare le performance sportive? Tanti pensano sia possibile, soprattutto dopo aver letto il libro del tennista Novak Djokovic, che sostiene come la dieta di esclusione renda più forti anche se non si è celiaci: un abbaglio. Lo sottolinea la pubblicazione Sport & Celiachia a cura del Comitato Scientifico di Aic (Associazione Italiana Celiachia), patrocinata dal Coni. «Togliere il glutine non migliora le performance, se non si è intolleranti — osserva Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità —. Lo dimostrano studi in cui gli atleti non sapevano se i cibi assunti fossero o no senza glutine: in assenza di diagnosi il gluten free non ha inciso sulle prestazioni. Se si fa sport però è importante riconoscere un’eventuale celiachia, perché in quel caso la dieta può avere un impatto sui risultati, come dimostra la storia del rugbista celiaco Martin Castrogiovanni. Vale anche per i bimbi: per ignoranza accade che alcuni pediatri no

Motivazione Sprint

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Un modo per essere infelici è concentrarsi sempre su ciò che è successo o su quel che succederà piuttosto  che su quello che si stai vivendo! CARPE DIEM!

Un’infiammazione generale che origina dal fegato in crisi

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Immagazzinare grasso dove non si dovrebbe ha innumerevoli conseguenze negative: quello che finisce nelle arterie favorisce l’aterosclerosi e quindi infarti e ictus, il fegato “strozzato” dall’adipe fa impennare l’infiammazione generale e pone le basi per la comparsa di malattie metaboliche. Studi recenti sottolineano come un girovita largo si associ anche a una maggior probabilità di danni ai reni e a disfunzioni cardiache. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Intermountain Medical Center Heart Institute di Salt Lake City, secondo cui la misura della circonferenza-vita è più importante, rispetto al peso, per valutare la salute del cuore. «Il ventricolo sinistro spinge il sangue in tutto il corpo, ma con un girovita largo non funziona a dovere: la circolazione peggiora e aumenta il pericolo di insufficienza cardiaca e morte improvvisa», spiegano gli autori. Tratto dal Corriere Salute del 30 Aprile 2017